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Annapurna: salvataggio miracoloso e omaggio a Guido Machetto

Un alpinista francese sopravvive a una caduta di 35 metri, mentre una spedizione del CAI Biella onora la memoria di un pioniere dell'alpinismo. Scopri i dettagli di questa storia di rischio, solidarietà e memoria.
  • Un alpinista francese di 22 anni, Vadim Druelle, è sopravvissuto a una caduta di circa 35 metri in un crepaccio sull'Annapurna, grazie al tempestivo intervento dei soccorsi.
  • La spedizione «Limit Project X Annapurna» del CAI Biella prosegue le attività di acclimatamento e attrezzaggio dei campi in quota, onorando la memoria di Guido Machetto, che nel 1973 tentò di aprire una nuova via sullo sperone Nord-Ovest.
  • La spedizione porta con sé una riproduzione in scala ridotta dell'opera «Unione Olimpica» di Paolo Barichello, simbolo dei valori di condivisione e cooperazione, che sarà donata alla comunità nepalese di Waku.

## Incidente sull’Annapurna: un alpinista francese salvato

Un evento drammatico ha scosso le pendici dell’Annapurna, una delle vette più insidiose del mondo, con i suoi 8.091 metri di altezza. Un alpinista francese di soli 22 anni, Vadim Druelle, originario di Chamonix, è precipitato in un crepaccio per circa 35 metri durante la sua ascensione. L’incidente, avvenuto nella mattinata del 30 marzo 2025, ha immediatamente mobilitato i soccorsi, dimostrando l’importanza della preparazione e della collaborazione in ambienti estremi.

## La macchina dei soccorsi si mette in moto

L’allarme è stato lanciato da uno sherpa che ha assistito alla caduta. La prontezza dei soccorsi è stata cruciale: un elicottero è intervenuto rapidamente, recuperando l’alpinista tramite verricello e trasportandolo al campo base. Qui, Druelle ha ricevuto le prime cure mediche, tra cui quelle prestate da Donatella Barbera, medico della spedizione del CAI Biella. Dopo essere stato stabilizzato, l’alpinista è stato elitrasportato a Katmandu per ulteriori accertamenti e cure specialistiche. Nonostante i numerosi traumi riportati, la rapidità dell’intervento ha contribuito a salvargli la vita.

## La spedizione del CAI Biella e l’omaggio a Guido Machetto

Mentre i soccorsi erano in corso, la spedizione “Limit Project X Annapurna” del CAI Biella proseguiva con le attività di acclimatamento e attrezzaggio dei campi in quota. *Gian Luca Cavalli, Cesar Rosales e Donatella Barbera si dedicano alle necessarie fasi di avvicendamento per predisporre l’itinerario. Questa spedizione non è solo una sfida alpinistica, ma anche un tributo alla memoria di Guido Machetto, un grande scalatore biellese. L’obiettivo è aprire una nuova via sullo sperone Nord-Ovest, lo stesso tentato nel 1973 da una spedizione italiana a cui Machetto partecipò. Quel tentativo fu interrotto dal crollo di un seracco che travolse il campo 2, causando la morte di Miller Rava e Leo Cerruti. La nuova spedizione vuole onorare la memoria di Machetto e rinnovare l’impegno della comunità biellese verso l’alpinismo.

La spedizione è supportata da LIMIT, una realtà biellese che si occupa di innovazione in ambito riabilitativo e sportivo. Gli scalatori portano con sé un simbolo: una riproduzione in scala ridotta dell’opera “Unione Olimpica” di Paolo Barichello, artista di Biella, che incarna l’essenza dei valori di condivisione, cooperazione e fratellanza universale. La riproduzione artistica sarà offerta in dono alla comunità nepalese di Waku, luogo dove la memoria di Martino Borrione, fondatore della Onlus Bi-Nepal, rimane vivida.*

## Riflessioni sulla montagna: rischio, solidarietà e memoria

L’incidente sull’Annapurna ci ricorda la natura intrinsecamente pericolosa dell’alpinismo d’alta quota. La montagna non perdona, e anche la minima disattenzione può avere conseguenze fatali. Tuttavia, la prontezza dei soccorsi e la solidarietà dimostrata dagli alpinisti presenti testimoniano un forte senso di comunità e di responsabilità reciproca. Il salvataggio di Vadim Druelle è un esempio di come la preparazione, la tecnologia e la collaborazione possano fare la differenza tra la vita e la morte.

Allo stesso tempo, la spedizione del CAI Biella ci invita a riflettere sul valore della memoria e sulla trasmissione delle tradizioni alpinistiche. Onorare il ricordo di Guido Machetto significa non solo ripercorrere le sue orme, ma anche portare avanti i suoi valori di impegno, passione e rispetto per la montagna.

Amici appassionati di montagna, eventi come questo ci ricordano che l’alpinismo non è solo una sfida fisica, ma anche un’avventura umana. La conoscenza delle tecniche di soccorso alpino è fondamentale per chiunque si avventuri in alta quota. Un corso base di autosoccorso in crepaccio, ad esempio, può fornire le competenze necessarie per affrontare situazioni di emergenza e salvare vite.

Per gli alpinisti più esperti, lo studio della storia dell’alpinismo e delle grandi figure che hanno segnato questa disciplina può essere una fonte di ispirazione e di apprendimento. Conoscere le imprese di Guido Machetto e di altri pionieri dell’alpinismo ci aiuta a comprendere meglio le sfide che ci attendono e a sviluppare un approccio più consapevole e responsabile alla montagna. Cosa ne pensate? La montagna è un maestro severo ma giusto, e ogni esperienza, anche la più difficile, può arricchirci e farci crescere.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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