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- Il trio di alpinisti punta a una nuova via sullo Yalung Peak, alto 7.590 metri, senza ossigeno supplementare.
- Acclimatazione strategica su cime minori dell'area Lhumba Shumba Himal per preservare energie.
- Possibile traversata verso il Kangbachen, mai scalato dal versante sud, che raggiunge i 7.902 metri.
Il Ritorno sullo Yalung Peak: Una Sfida Rinnovata
Nives Meroi, Romano Benet e Peter Hámor, un trio di alpinisti veterani, si apprestano a tornare sullo Yalung Peak, una delle vette del massiccio del Kangchenjunga, in Nepal. Dopo il tentativo fallito dello scorso anno a causa delle avverse condizioni meteorologiche, i tre alpinisti sono determinati a completare l’impresa che hanno iniziato. La loro spedizione, che si svolgerà in stile alpino, prevede l’apertura di una nuova via sulla parete sud-est dello Yalung Peak, alto 7.590 metri. Questo approccio, che evita l’uso di ossigeno supplementare e il supporto di sherpa, riflette la loro filosofia di alpinismo puro e leggero.
Il trio ha una lunga storia con questa regione, avendo già scalato il vicino Kabru South nel 2023, un’impresa che ha fruttato a Nives Meroi un Piolet d’Or nella categoria femminile. La loro esperienza e familiarità con il terreno rappresentano un vantaggio significativo per il successo della spedizione. Tuttavia, la sfida non è da sottovalutare: lo Yalung Peak, con le sue pareti di misto, roccia e ghiaccio, presenta pendenze medie di 60 gradi e richiederà il massimo delle loro capacità tecniche e fisiche.
Acclimatazione e Strategia di Salita
Per prepararsi alla salita, Meroi, Benet e Hámor hanno pianificato di acclimatarsi su cime minori nell’area del Lhumba Shumba Himal, evitando di farlo direttamente sullo Yalung Peak. Questa decisione strategica mira a preservare le loro energie per la vera sfida, mantenendo intatto lo spirito dell’alpinismo in stile alpino. La spedizione prevede un massimo di tre bivacchi lungo la via, un piano che richiede una logistica precisa e una resistenza fisica notevole.
Il percorso scelto per la salita è lo sperone sud-est, lo stesso tentato l’anno precedente. Se le condizioni lo permetteranno, il trio intende anche tentare una traversata verso il Kangbachen, un’altra vetta del massiccio del Kangchenjunga, alta 7.902 metri. Questo ulteriore obiettivo rappresenta una sfida ancora più grande, dato che nessuno ha mai scalato il versante sud del Kangbachen. L’accesso a questa parete è stato tentato da Meroi e Benet nel 2019, ma le condizioni del ghiacciaio li hanno costretti a rinunciare.
Preparativi e Logistica della Spedizione
La spedizione è iniziata con l’arrivo di Meroi e Benet a Kathmandu, dove si sono riuniti a Peter Hámor. Dopo aver completato i preparativi logistici, il team si dirigerà verso il campo base, situato sul ghiacciaio dello Yalung. Questa fase iniziale della spedizione è cruciale per garantire che tutto sia pronto per la salita, dalla verifica dell’attrezzatura alla pianificazione dettagliata del percorso.
La scelta di procedere senza ossigeno supplementare e senza il supporto di sherpa sottolinea l’impegno del trio verso un alpinismo autentico e rispettoso dell’ambiente. Questa decisione, sebbene aumenti il livello di difficoltà, è in linea con la loro filosofia di affrontare la montagna con il minimo impatto possibile, facendo affidamento esclusivamente sulle proprie capacità.
Una Prospettiva di Successo
La spedizione di Meroi, Benet e Hámor rappresenta non solo una sfida personale, ma anche un contributo significativo all’alpinismo moderno. La loro determinazione a completare la salita dello Yalung Peak, nonostante le difficoltà incontrate in passato, è un esempio di perseveranza e passione per la montagna. La loro avventura è un promemoria del fascino e delle difficoltà dell’alpinismo in alta quota, dove ogni decisione può fare la differenza tra successo e fallimento.

In conclusione, l’alpinismo moderno è un’attività che richiede non solo abilità tecniche, ma anche una profonda comprensione dell’ambiente montano e delle proprie capacità. La nozione di acclimatazione è fondamentale: permette agli alpinisti di adattarsi gradualmente all’altitudine, riducendo il rischio di malattie legate all’alta quota. Questa pratica è essenziale per il successo di spedizioni come quella di Meroi, Benet e Hámor.
Un aspetto avanzato dell’alpinismo è la capacità di leggere le condizioni della montagna e adattare i piani di conseguenza. Questo richiede esperienza e intuizione, qualità che il trio ha sviluppato nel corso degli anni. La loro avventura sullo Yalung Peak è un esempio di come l’alpinismo possa essere un’esperienza di crescita personale e di scoperta, spingendo i limiti del possibile e ispirando nuove generazioni di alpinisti a esplorare le montagne con rispetto e passione.