Un’eredità scalata: come l’eredità di Guido Machetto continua a ispirare nuove generazioni di alpinisti

Un tributo alla memoria di Guido Machetto

La città di Biella ha vissuto una serata di intensa emozione il 4 marzo, quando la comunità alpinistica si è riunita per celebrare l’eredità di Guido Machetto, un alpinista di grande valore, e per annunciare una nuova spedizione che promette di scrivere un altro capitolo nella storia dell’alpinismo. L’evento, che ha visto la partecipazione di figure di spicco come il vicepresidente generale del CAI Giacomo Benedetti e il vicesindaco di Biella Sara Gentile, ha avuto come momento centrale la donazione dei ricordi di Guido Machetto alla Fondazione Sella da parte di Carla Machetto. La presidente della Fondazione, Angelica Sella, ha sottolineato l’importanza di preservare questo lascito, che rappresenta un patrimonio storico di inestimabile valore.
Il responsabile della Scuola di Alpinismo di Biella, intitolata a Machetto, Mauro Penasa, ha sottolineato sia le avventure montane dell’acclamato scalatore che il suo talento nel campo della scrittura. Gli amici e compagni di spedizione Beppe Re e Giovanni Antoniotti hanno condiviso aneddoti personali, arricchendo la serata di ricordi e testimonianze che hanno reso omaggio alla grandezza di Machetto.

Una nuova avventura sulle vette dell’Annapurna

Il sogno di Guido Machetto continua a vivere attraverso le imprese di nuovi alpinisti. Nel mese di marzo, Gian Luca Cavalli, già guida al vertice K2 nel 2024, intraprenderà l’avventura sulla sfida montana dell’Annapurna, una delle cime più ardue a livello globale, con l’ambizione di scoprire un nuovo percorso sulla cresta Nord-Ovest. Ad accompagnarlo in questa avventura ci saranno Cesar Rosales, una guida andina di grande esperienza, e Donatella Barbera, medico della spedizione. L’impresa sarà catalogata a livello cinematografico da Matteo Zin, con l’assistenza di Yuri Palma fino all’accampamento iniziale.

La spedizione gode della sponsorizzazione di Limit, una realtà biellese focalizzata sulla riabilitazione, che seguirà gli sviluppi dell’avventura dal proprio portale online. Questo supporto non solo garantisce un’ampia visibilità all’impresa, ma sottolinea anche l’importanza della collaborazione tra diverse realtà per il successo di un progetto così ambizioso.

Simboli di inclusione e collaborazione

Durante la serata è stata presentata l’opera “Unione Olimpica” di Paolo Barichello, un simbolo di inclusione e collaborazione che rappresenta perfettamente lo spirito dell’evento. Una miniatura di quest’opera sarà portata in Nepal, un gesto che simboleggia l’unione tra culture e l’importanza della cooperazione internazionale.

Martino Borrione, storico delegato del Soccorso Alpino, ha lasciato un segno indelebile in Nepal attraverso progetti educativi che hanno avuto un impatto significativo sulle comunità locali. La sua dedizione e il suo impegno sono stati ricordati con affetto e ammirazione, sottolineando ancora una volta come l’alpinismo possa essere un veicolo di cambiamento e progresso.

Un’eredità che continua a ispirare

L’evento ha visto la partecipazione di un pubblico numeroso, che ha tributato un lungo applauso alla vedova Laura Rondolotto. La sua decisione di arricchire il fondo Machetto con degli scarponi e una giacca dell’alpinista biellese ha commosso i presenti, confermando il profondo legame tra la comunità e la figura di Machetto. Il presidente del CAI, Andrea Formagnana, ha commentato: “La serata più emozionante della mia esperienza nel CAI, una vera comunità che tramanda valori e passioni”.

In questo contesto di celebrazione e memoria, emerge chiaramente come l’alpinismo non sia solo una disciplina sportiva, ma anche un modo per tramandare valori e ispirare nuove generazioni. La storia di Guido Machetto e le imprese di chi continua a seguirne le orme rappresentano un esempio tangibile di come la passione e la dedizione possano superare i confini del tempo.
Nel mondo dell’alpinismo, la nozione di cordata è fondamentale. Essa rappresenta non solo un legame fisico tra gli alpinisti, ma anche un simbolo di fiducia reciproca e collaborazione. Ogni membro della cordata ha un ruolo cruciale e il successo di una spedizione dipende dalla capacità di lavorare insieme in armonia. Questo concetto si riflette anche nella vita quotidiana, dove il lavoro di squadra e la fiducia sono essenziali per raggiungere obiettivi comuni.
In un contesto più avanzato, l’alpinismo moderno si confronta con sfide sempre più complesse, come il cambiamento climatico e la sostenibilità ambientale. Gli alpinisti di oggi devono essere consapevoli dell’impatto delle loro spedizioni sull’ambiente e adottare pratiche responsabili che minimizzino il loro impatto ecologico. Questo richiede non solo una profonda conoscenza delle tecniche alpinistiche, ma anche un impegno etico verso la conservazione delle montagne e delle loro risorse naturali.
Riflettendo su questi temi, emerge l’importanza di un approccio consapevole e rispettoso verso la natura e le comunità locali. L’alpinismo non è solo una sfida fisica, ma anche un’opportunità per crescere come individui e come società, promuovendo valori di rispetto, collaborazione e sostenibilità.