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- L'evento ha raccolto circa 130 partecipanti, uniti dalla passione per la montagna e la solidarietà.
- Maurizio Folini ha condiviso la sua esperienza di soccorso sul Monte Everest, sottolineando l'importanza di una preparazione adeguata.
- Prossimo appuntamento il 28 febbraio con l'ospite Daniele Nava, ultratrailer di fama.
Nel cuore della Brianza, a Barzago, si è svolto un evento di grande rilevanza che ha saputo unire la passione per la montagna alla solidarietà. Il 24 gennaio 2025, presso il salone dell’oratorio di Bevera, si è tenuto il primo appuntamento di una serie di incontri dedicati alla montagna, organizzati dall’associazione “Fino all’ultimo respiro Odv”. L’iniziativa, aperta al pubblico senza alcun costo, mira a raccogliere fondi in favore della ricerca sulla fibrosi cistica, in ricordo di Alessia Montonico, giovane del territorio brianteo che ci ha lasciato in età troppo precoce a soli 24 anni. La serata ha visto come protagonista Maurizio Folini, guida alpina ed elicotterista valtellinese, noto per il suo impegno nei soccorsi in alta quota.
La Storia di Maurizio Folini
Maurizio Folini ha condiviso con il pubblico il suo straordinario percorso di vita, iniziato a soli cinque anni, quando il padre lo introdusse al mondo della montagna. Residente in Valtellina, Folini ha lavorato per anni in Engadina con Helibernina, dedicandosi principalmente al trasporto di materiali via elicottero durante la stagione invernale. Nei mesi estivi, invece, si trasferisce in Nepal per svolgere operazioni di soccorso sul Monte Everest, una delle mete più ambite dagli alpinisti di tutto il mondo. Durante l’incontro, Folini ha raccontato le difficoltà e i rischi connessi alle spedizioni sull’Everest, sottolineando l’importanza di una preparazione adeguata per affrontare i pericoli, come il congelamento.

- Evento straordinario che unisce passione e solidarietà... 🌄❤️...
- Troppo poco per aiutare con la fibrosi cistica... 😟...
- Montagna come metafora di crescita personale e resilienza... 🏔️🌱...
Un Dialogo con le Leggende dell’Alpinismo
Durante la serata, Folini ha dialogato con il giornalista Andrea Gianviti, condividendo aneddoti e avventure legate alla sua esperienza in Nepal. Ha evocato memorabili figure del passato come Luigi Bombardieri, pioniere nell’uso dei soccorsi aerei tra le vette, e ha narrato delle sue collaborazioni con leggendari protagonisti dell’alpinismo quali Simone Moro e Reinhold Messner. Toccante è stata anche la partecipazione in sala di Mario Panzeri, il lecchese che è riuscito nell’impresa di scalare tutti i quattordici ottomila senza l’ausilio di bombole di ossigeno. Con il supporto di video e immagini, Folini ha reso ancora più coinvolgente il racconto delle sue esperienze, trasportando il pubblico in un viaggio tra le cime del mondo.
Conclusioni e Riflessioni
La serata ha registrato un grande successo, con circa 130 partecipanti che hanno riempito il salone dell’oratorio. Carla Brenna, organizzatrice dell’evento, ha espresso soddisfazione per la partecipazione calorosa e ha annunciato il prossimo appuntamento per il 28 febbraio, con l’ultratrailer Daniele Nava come ospite. Questo evento dimostra quanto la montagna sia un tema capace di affascinare e unire, offrendo al contempo un’opportunità per sostenere una causa importante.
In un mondo in cui la montagna rappresenta una sfida e un’opportunità di crescita personale, è fondamentale ricordare che la preparazione e la consapevolezza sono essenziali per affrontare le sue insidie. La montagna non è solo un luogo fisico, ma un simbolo di resilienza e determinazione. Per chi si avvicina all’alpinismo, è importante comprendere che ogni scalata è un viaggio interiore, un’opportunità per scoprire i propri limiti e superarli.
Per chi è già esperto, invece, la sfida è quella di trasmettere la propria conoscenza e passione alle nuove generazioni, affinché possano affrontare la montagna con rispetto e consapevolezza. La montagna, con la sua maestosità e bellezza, ci insegna l’umiltà e l’importanza di prendersi cura del nostro ambiente. Riflettiamo su come possiamo contribuire a preservare questi luoghi incontaminati per le generazioni future, integrando le lezioni apprese dalla montagna nelle nostre vite quotidiane.