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- La chiesa di San Simon a Vallada Agordina è un punto di partenza per esplorare le memorie di alpinisti come Attilio Tissi.
- Il libro "Manes" di Mirco Gasparetto racconta le storie di 40 alpinisti attraverso le Alpi e le Apuane.
- Il cimitero di Macugnaga sotto il Monte Rosa ospita Ettore Zapparoli, il cui corpo fu ritrovato 56 anni dopo la scomparsa.
Nel cuore delle Dolomiti venete, la chiesa di San Simon a Vallada Agordina rappresenta un punto di partenza per un viaggio tra le memorie degli alpinisti che hanno segnato la storia della montagna. Tra le figure commemorative, spicca quella di Attilio Tissi, protagonista dell’epoca d’oro del sesto grado negli anni Trenta del Novecento. La sua carriera alpinistica fu tragicamente interrotta da un incidente motociclistico, ma la sua vita avventurosa continuò fino a un fatale incidente in montagna. Tissi riposa nel piccolo cimitero di San Simon, un luogo che racchiude le storie di molti altri alpinisti che hanno lasciato un’impronta indelebile nel mondo dell’alpinismo.
Le Tombe dei Giganti della Montagna
Mirco Gasparetto, appassionato di montagne e alpinisti, ci guida attraverso un viaggio unico tra le tombe di 40 alpinisti, celebri e meno noti, sparsi tra le Alpi e le Apuane. Nel suo libro “Manes”, Gasparetto ci offre un ritratto vivido di queste figure, come se fossero ancora tra noi. Tra i luoghi emblematici, il cimitero di Macugnaga sotto il Monte Rosa, descritto come un “Père Lachaise in quota”, ospita Ettore Zapparoli, il cui corpo fu restituito dal ghiacciaio 56 anni dopo la sua scomparsa. A Chamonix, riposano leggende come Edward Whymper e Lionel Terray, mentre a Courmayeur si trovano le tombe di pionieri come Toni Gobbi, che perse la vita in un tragico incidente nel 1970.

- Una storia affascinante e ricca di emozione... 🌄...
- Non sono d'accordo con l'enfasi su simboli religiosi... ❌...
- Il legame tra alpinismo e sostenibilità è fondamentale... 🌱...
Simboli Sacri e Controversie sulle Vette
Il libro “Sacre vette” curato da Ines Millesimi e Mauro Varotto esplora i simboli sacri che adornano le cime montuose, oggetto di dibattito tra chi li considera insostituibili e chi ne auspica la rimozione. Le croci, in particolare, rappresentano un punto di contesa, ma il libro offre una raccolta di scritti di alpinisti, uomini di chiesa e intellettuali che riflettono su questi simboli. La raccolta fotografica inclusa nel volume documenta queste opere, sebbene manchi la croce sulla Cima Grande di Lavaredo, alta “solo” 2999 metri.
Riflessioni tra Memoria e Modernità
Il viaggio tra le tombe degli alpinisti ci invita a riflettere sul legame tra passato e presente, tra memoria e modernità. La montagna, con le sue sfide e i suoi simboli, continua a essere un luogo di ispirazione e dibattito. La nozione base di alpinismo ci ricorda che ogni scalata è un dialogo tra l’uomo e la natura, un confronto con i propri limiti e una ricerca di significato. In un contesto più avanzato, l’alpinismo moderno si interroga su temi come la sostenibilità e l’etica delle scalate, spingendoci a considerare il nostro impatto sull’ambiente montano. Riflettere su queste questioni ci aiuta a comprendere meglio il nostro rapporto con la montagna e a preservare la sua bellezza per le generazioni future.