E-Mail: [email protected]
- In Italia ci sono attualmente 386 operatori naturalistico-culturali, con 76 a livello nazionale e 310 a livello regionale.
- Il Nord-Est è la regione con il maggior numero di operatori, con 81 tra Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino.
- Il congresso nazionale degli Onc si terrà a Modena il 15 e 16 marzo presso l'Auditorium Pier Camillo Beccaria.
Il Ruolo degli Operatori Naturalistico-Culturali
Gli operatori naturalistico-culturali, noti come ‘Onc’, rappresentano una figura chiave nel panorama dell’alpinismo moderno. Questi professionisti, distinti dalle tradizionali guide alpine e maestri di sci, si dedicano alla divulgazione degli aspetti scientifici, naturalistici, antropici e culturali delle montagne. Attraverso l’organizzazione di eventi scientifici e culturali, gli Onc promuovono una comprensione più profonda e accessibile dell’ambiente montano. Attualmente, in Italia, si contano 386 operatori, di cui 76 a livello nazionale e 310 a livello regionale. La loro missione è quella di avvicinare la scienza alle persone, rendendola facilmente comprensibile e stimolante, per far assaporare il piacere del sapere e la sorpresa della scoperta.
Distribuzione Geografica e Formazione
La distribuzione geografica degli Onc in Italia vede il Nord-Est come la regione con il maggior numero di operatori, con 81 tra Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino. Seguono la macroarea Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta con 57 operatori, e l’Emilia-Romagna con 53. Per diventare Onc, è necessario frequentare corsi di formazione organizzati dai Comitati scientifici territoriali del Club Alpino Italiano (Cai). Questi corsi sono fondamentali per acquisire le competenze necessarie a svolgere il ruolo di divulgatore e accompagnatore in montagna, offrendo una formazione completa che abbraccia vari aspetti del sapere montano.
Il Congresso di Modena: Un Momento di Riflessione
Il congresso nazionale degli Onc, che si terrà a Modena il 15 e 16 marzo presso l’Auditorium Pier Camillo Beccaria, rappresenta un’importante occasione di confronto e riflessione. Promosso dal Comitato scientifico centrale del Cai, l’evento mira a fare il punto sulle attività degli Onc in Italia, esplorando le aspettative e le sfide future. Il presidente del Comitato, Piero Carlesi, sottolinea l’importanza di comprendere se gli Onc si percepiscono principalmente come divulgatori-accompagnatori o anche come formatori e collaboratori per ricerche universitarie. Inoltre, il congresso offrirà l’opportunità di discutere il futuro del Comitato scientifico centrale, che sarà rinnovato il prossimo autunno, e di valutare se sia preferibile concentrarsi su progetti nazionali di grande rilevanza o su microprogetti locali.

Prospettive Future e Conclusioni
Il congresso di Modena non è solo un momento di riflessione, ma anche un’opportunità per gli Onc di presentare nuove candidature e votare proposte di candidatura. La partecipazione attiva degli operatori in questi eventi è fondamentale per garantire che le loro esigenze e aspettative siano ascoltate e integrate nelle strategie future del Cai. La due giorni, organizzata dalla Sezione Cai di Modena con il patrocinio dell’amministrazione comunale, rappresenta un passo importante verso una maggiore coesione e collaborazione tra gli operatori e le istituzioni.
In un contesto di crescente interesse per la montagna e l’alpinismo, il ruolo degli Onc diventa sempre più cruciale. Essi non solo accompagnano le persone in montagna, ma le educano e le sensibilizzano, contribuendo a una maggiore consapevolezza ambientale e culturale. La loro attività è un ponte tra la scienza e il grande pubblico, rendendo accessibili conoscenze complesse e stimolando la curiosità e la scoperta.
La montagna è un ecosistema complesso e affascinante, e gli operatori naturalistico-culturali svolgono un ruolo fondamentale nel renderlo accessibile a tutti. La loro capacità di trasmettere conoscenze scientifiche e culturali in modo comprensibile e coinvolgente è un valore aggiunto per chiunque desideri avvicinarsi a questo ambiente. Inoltre, la loro attività contribuisce a promuovere un turismo sostenibile e rispettoso delle tradizioni locali.
Per chi è già esperto di montagna, gli Onc offrono l’opportunità di approfondire aspetti meno noti e di partecipare a progetti di ricerca e divulgazione. Questo approccio collaborativo e inclusivo è essenziale per garantire che la montagna continui a essere un luogo di scoperta e apprendimento per tutti. Riflettendo su queste tematiche, possiamo apprezzare ancora di più la bellezza e la complessità delle montagne, e il ruolo cruciale che gli operatori naturalistico-culturali svolgono nel preservarle e valorizzarle.