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Cerro Piergiorgio: il sogno trentennale della via ‘Gringos Locos’ finalmente realizzato

Dopo trent'anni di tentativi, il CAI Eagle Team ha completato l'ascesa del Cerro Piergiorgio, chiudendo un capitolo storico nell'alpinismo patagonico.
  • Il progetto iniziato trent'anni fa è stato completato dal CAI Eagle Team.
  • La via 'Gringos Locos' comprende 900 metri di parete nord-ovest, un'ardua sfida alpinistica.
  • La cordata ha affrontato condizioni meteo avverse con freddo intenso e forti venti.

Un Traguardo Atteso da Trenta Anni

La recente impresa di Matteo Della Bordella, Dario Eynard e Mirco Grasso sul Cerro Piergiorgio rappresenta la conclusione di un progetto iniziato ben trent’anni fa. Nel 1995, Maurizio Giordani e Luca Maspes avevano tentato di aprire una via sulla parete nord-ovest di questa montagna patagonica, battezzandola “Gringos Locos”. Nonostante avessero scalato 21 tiri, una tempesta li costrinse a rinunciare a soli 100 metri dalla vetta. Da allora, diversi tentativi si sono susseguiti, ma nessuno era riuscito a completare l’opera. La recente spedizione del CAI Eagle Team ha finalmente portato a termine questo sogno, con la cordata che ha raggiunto la cima intorno alle 3 del mattino del 27 febbraio 2025, proprio prima dell’arrivo del maltempo.

Il Progetto CAI Eagle Team

La conquista del Cerro Piergiorgio segna un traguardo significativo all’interno del progetto denominato CAI Eagle Team, frutto della collaborazione tra il Club Alpino Italiano e il Club Alpino Accademico Italiano, concepito con l’intento di formare nuovi alpinisti. Questa iniziativa non si limita alla mera trasmissione di abilità tecniche; ambisce altresì a inculcare principi fondamentali come l’importanza del lavoro collettivo e una profonda sensiibilità nei confronti dell’ambiente montano. La spedizione in Patagonia ha avuto inizio nel febbraio 2025 ed ha visto protagonisti sei promettenti giovani italiani guidati da Matteo Della Bordella assieme a tutor dotati di vasta esperienza. Durante questa impresa alpinistica, le cordate sono state ripartite tra tre vette: Cerro Torre, Fitz Roy e infine la ciliegina sulla torta rappresentata dal Cerro Piergiorgio stesso, per le cui scalate erano designati Della Bordella insieme ai suoi compagni Eynard e Grasso.

Una Sfida Alpinistica di Rilievo

Il Cerro Piergiorgio, con la sua imponente parete nord-ovest di quasi 900 metri, rappresenta una delle sfide alpinistiche più significative della Patagonia. La via “Gringos Locos” è stata descritta come un’opera d’arte incompiuta, un oceano di granito che richiede abilità tecniche e resistenza straordinaria. La cordata ha dovuto affrontare condizioni meteorologiche avverse, con freddo intenso e forti venti, ma è riuscita a completare la via grazie a una strategia di salita ottimale. L’impresa è stata accolta con entusiasmo dalla comunità alpinistica, che ha riconosciuto il valore storico e tecnico di questa realizzazione.

Riflessioni e Conclusioni

Il completamento di “Gringos Locos” non è solo un traguardo alpinistico, ma anche un simbolo di perseveranza e dedizione. La storia di questa via è un esempio di come la passione per la montagna possa superare le avversità e le sfide del tempo. La spedizione del CAI Eagle Team ha dimostrato che, con il giusto supporto e una formazione adeguata, le nuove generazioni possono raggiungere risultati straordinari.

Nel mondo dell’alpinismo, la nozione di “via” rappresenta un percorso tracciato su una parete montuosa, caratterizzato da una serie di passaggi tecnici che richiedono abilità specifiche per essere superati. Ogni via ha una sua storia e un suo significato, spesso legati alle esperienze e alle emozioni di chi l’ha aperta o percorsa.

In un contesto più avanzato, l’alpinismo moderno si concentra non solo sulla conquista delle vette, ma anche sul rispetto per l’ambiente e per le comunità locali. Gli alpinisti sono sempre più consapevoli dell’impatto delle loro attività e si impegnano a praticare un alpinismo sostenibile, che valorizzi la natura e promuova la conservazione delle montagne. Mediante una ponderazione su questi aspetti, diviene evidente che l’alpinismo trascende il mero esercizio fisico. Si configura come un’esperienza introspettiva, un’opportunità per spingersi ai confini della propria esistenza e instaurare una relazione profonda con la natura all’insegna del rispetto. Ciascuna ascensione rappresenta quindi non solo una prova personale, ma anche l’occasione di progredire individualmente ed essere parte attiva nella creazione di una realtà più consapevole e orientata alla sostenibilità.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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