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Come le prime alpiniste hanno trasformato l’alpinismo: storie di coraggio e determinazione

Scopri le incredibili vite delle pioniere dell'alpinismo femminile, raccontate da Linda Cottino, e come hanno sfidato le convenzioni sociali per conquistare le vette più alte.
  • Il libro di Linda Cottino racconta le storie di sette donne che hanno rivoluzionato l'alpinismo.
  • «Cinema in Verticale» si terrà nel 2025 con nove appuntamenti gratuiti in diversi comuni della Valle di Susa.
  • L'impresa di Lynn Hill nel 1993 ha segnato un punto di svolta per l'alpinismo femminile, dimostrando che le donne possono raggiungere traguardi impareggiabili.

Il 27 febbraio 2025, presso la Biblioteca Comunale Margherita Hack di Condove, si terrà un evento dedicato alla storia dell’alpinismo femminile, parte della rassegna “Cinema in Verticale”. Relatrice della serata sarà Linda Cottino, rinomata giornalista e profonda conoscitrice della cultura delle montagne, la quale presenterà alla platea il suo libro “Una parete tutta per sé. Le prime alpiniste: sette storie vere”. Questo evento rappresenta un’occasione unica per riflettere sul ruolo delle donne nell’alpinismo, un ambito storicamente dominato dagli uomini, e su come queste pioniere abbiano sfidato le convenzioni sociali per affermarsi.

Le Pioniere dell’Alpinismo

Il volume di Cottino si addentra nella biografia di donne eccezionali come Meta Brevoort, trailblazer che sfidò la Meije nelle Alpi del Delfinato, e Marie Paillon, appassionata intellettuale di montagna. Trai i nomi di rilievo, emergono le sorelle Pigeon, che registrarono una prima ascesa al Monte Rosa, ed Elizabeth Aubrey Le Blond, che dette vita al Ladies’ Alpine Club. Attraverso queste narrazioni, l’autrice indaga la connessione tra arrampicata ed empowerment femminile, svelando in che modo queste donne abbiano superato ostacoli e retaggi per perseguire la loro passione per l’arrampicata. Il testo narra i momenti chiave dell’ascesa delle donne negli sport alpini, dalle pioniere di fine Ottocento a icone del calibro di Fanny Bullock Workman, autrice di una salita memorabile al Pinnacle Peak dell’Himalaya nel 1906.

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Il Contributo delle Donne all’Alpinismo Moderno

Nel decennio ’30, arrampicatrici del calibro di Mary Varale e Ninì Pietrasanta continuarono a infrangere barriere, mentre nelle decadi ’70 e ’80, le conquiste femminili sugli Ottomila divennero un punto di rottura col passato. Un esempio rivoluzionario è l’impresa di Lynn Hill nel 1993, che riuscì a scalare la via del Nose su El Capitan senza alcuna assistenza, sottolineando che l’alpinismo femminile aveva ormai raggiunto traguardi impareggiabili. L’interesse di Cottino per questo argomento è stato stimolato dalla vicenda, a lungo trascurata, delle otto alpiniste sovietiche colte da una tempesta sul Pik Lenin nel 1974, un fattore che nutre la sua esplorazione del contributo femminile nella scalata.

Un Impegno Condiviso per la Cultura di Montagna

“Cinema in Verticale” è una rassegna che celebra il cinema, la cultura e gli sport di montagna, nata nel 1999 come anteprima del Valsusa Filmfest. L’edizione 2025 si svolgerà nei mesi di marzo e aprile in diversi comuni della Valle di Susa, offrendo un totale di nove appuntamenti gratuiti. Tra gli eventi in programma, il 28 febbraio a Giaveno si terrà “50 anni di Rocciamelone”, mentre il 1° marzo a Condove verrà presentato il film “Sadpara” di Gabriele Canu. L’iniziativa è frutto dell’impegno congiunto dell’Associazione Valsusa Filmfest e del Comune di Condove, insieme ad altre entità locali, sotto l’egida dell’Unione Montana Vallesusa.

Riflessioni sull’Alpinismo Femminile

L’alpinismo femminile rappresenta una metafora potente dell’emancipazione e della lotta contro il “soffitto di cristallo”. Le donne che hanno scalato le vette più alte del mondo hanno dimostrato che la determinazione e la passione possono superare qualsiasi barriera. Questa storia di conquiste e resistenza ci invita a riflettere su come le sfide affrontate dalle alpiniste siano simili a quelle che le donne incontrano nel mondo del lavoro e nella società in generale.

Una nozione base di alpinismo è che la montagna non fa distinzioni di genere: richiede rispetto, preparazione e coraggio. Tuttavia, le donne hanno dovuto lottare per ottenere il riconoscimento delle loro imprese, spesso sottovalutate rispetto a quelle maschili.

In un contesto più avanzato, l’alpinismo moderno si interroga su come ridurre ulteriormente il divario di genere, promuovendo la partecipazione femminile in tutte le sue forme. Le storie di queste pioniere ci insegnano che il cambiamento è possibile e che ogni passo verso l’uguaglianza è una conquista che arricchisce l’intera comunità alpinistica.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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